Era da un po’ di tempo che volevo darmi allo Still Life, generalmente è legato alla cosidetta “natura morta” che si identifica, quasi sempre, nelle classiche composizioni frutta/fiori/ortaggi. In realtà ne fanno parte anche tutti quegli oggetti inanimati. E’ una delle tecniche usate nella pubblicità su riviste e quotidiani, mostrare un oggetto (un obiettivo, un orologio, un paio di occhiali) in un contesto asettico, molto spesso su sfondi bianchi quasi puri o su neri profondi, ma vengono anche usati colori diversi, ripiani lucidi o riflettenti o sfondi che mostrano disegni/ricami/immagini astratte.
Ad esempio, su Google Immagini, potete trovare esempi di orologi o di occhiali fotografati con questa tecnica.
PERCHE’ NON ACQUISTARLO?
Domanda lecita. Ma se questa è una tecnica che viene comunemente usata, ci saranno delle attrezzature adatte, perché non comprarla?
Il primo motivo è ovvio: il costo!
Se non siete professionisti e non lavorate nel settore (o non avete soldi da spendere) difficilmente potrete ammortizzare il costo dell’attrezzatura.
Quella professionale è, come detto, costosa, generalmente non si tratta di box, ma di un “tavolo” al quale è necessario aggiungere una almeno un paio di soft box o di flash con ombrellino con ulteriore spese.
Un tavolo Manfrotto costa oltre i 1.000€, tanto per dare un’idea del prezzo!
Ci sono anche attrezzature economiche, trovate diverse soluzioni ma sono poco più che giocattoli, sono piuttosto piccoli, gli sfondi sono generalmente in tessuto plastico impossibile da rendere totalmente liscio, cosa fondamentale a meno di non cercare qualche effetto particolare. Si trovano in genere fra i 30/50 euro ma il gioco, probabilmente, non vale la candela. Questo qui sotto lo trovate su Amazon a 45€.
Con 45€ mi compro un trigger Yongnuo base per pilotare comodamente flash off camera e mi avanzano anche 15€ per una pizza!
COSTRUZIONE
Quindi risparmiamo! Quel che serve è veramente poco:
- 1 scatola di cartone della grandezza desiderata (considerate almeno il doppio di quel che volete fotografare. Io ne è usata una 60x40x40)
- Carta da forno, possibilmente bianca
- Nastro adesivo
- Spillatrice
- Cartoncini bristol
- Graffette
Costo? 1,60€ per 2 cartoncini bristol (bianco e nero) dal cinese vicino casa.
Non vi posto le foto della realizzazione, anche perché non ne ho fatte, ma è veramente semplice.
Togliete il coperchio alla scatola, sarà la parte aperta da dove fotograferete. Lasciate intatti i lati che diverranno base e “parete” posteriore del Light Box.
Sugli altri tre lati (pareti laterali e “tetto”) fate un’apertura al centro, lasciando un bordo di 4/5 cm. Fatto questo usate la carta da forno per chiudere i fori appena aperti.
Un punto di attenzione, la mia carta da forno è restia a qualsiasi tipo di nastro adesivo provato!!!! Ho dovuto attaccarla a suon di spillatrice, ma non durerà molto.
Lasciate un’apertura fra scatola e carta da forno sul “tetto”, in modo da farci passare i cartoncini bristol che userete come sfondo/base e che fisserete con delle graffette, o delle mollette.
Tempo per la realizzazione? 20 minuti o giù di li, ammesso che il nastro adesivo si attacchi alla carta forno.
Questo è il risultato durante uno scatto di prova, la scatola era un po’ “ciancicata” quindi un lato si piega un po’… ma tanto in foto non si vede!
Alcune osservazioni per non farvi fare i miei stessi errori:
- 40 cm di profondità non è molto, una volta messo il cartoncino bristol, che deve fare una curva, non rimane moltissimo spazio per gli oggetti.
- I cartoncini io li ho presi senza considerare il fatto che fossero lisci o leggermente ruvidi, il ruvido, in foto, si vede! Si notano tanti piccoli “dossi” creati dalle ombre, prendeteli lisci!
- Sempre per i bristol, prendeteli più lunghi che potete, se è più lungo potete sempre lasciarlo uscire dal box senza problemi, se è più corto ci potete fare poco!
LE LUCI
Ovviamente dai costi sopra indicati sono escluse le luci, qui dipende da cosa avete in casa. Vi dico cosa ho usato io.
Escludendo ovviamente il flash on board, altrimenti non avrebbe senso tutto il ligh box, ho usato come primario lo Yongnuo 568EX al quale ho affiancato un vecchio Sunpak Auto 555 al quale ho collegato una servocellula.
Lo Yonguno, nella foto sopra il flash a sinistra, era comandato tramite il sistema CLS Nikon. Quindi camera con flash on board impostato su COMMAND, (gruppo A channel 1) e Yongnuo, ovviamente, su stesso gruppo/canale. In questo modo il flash on board effettuava un prelampo che indicava allo Yonguno di scattare solo dopo il prelampo, questo per evitare che nella foto venisse catturata anche la luce del flash on board. Il Sunpak scattava grazie alla fotocellula. Il problema è che la fotocellula catturava anche il prelampo del flash on board, partendo prima che la foto venisse effettivamente scattata e non illuminando la scena. Ho ovviato “nascondendo” la fotocellula in modo che non “vedesse” il prelampo… l’ho nascosta dietro il Light Box!
In questo modo il Sunpak scattava solo quando scattava lo Yongnuo.
Ecco, con il trigger a cui ho accennato sopra non avrei avuto questo “problema” visto che in quel caso non avrei avuto la necessità dei prelampi.
Se non avete due flash potete provare con altri tipi di luce, considerate però che ce ne vuole tanta e che non va “mischiata”. La temperatura colore delle lampade deve essere la stessa.
Nelle prove che ho fatto non avevo una terza luce da posizionare sopra al light box, quindi non ho potuto vedere la differenza.
I RISULTATI
A questo punto vi starete chiedendo, ma allora, queste foto?
Beh, una l’avete vista, è la foto di apertura di questo articolo. Direi che posso ritenermi soddisfatto per essere una prima prova. Il bianco non è puro, c’è una leggera dominante, forse anche dovuta al fatto che la carta forno non è esattamente bianca e un po’, probabilmente, all’effetto che da il cartoncino ruvido, che crea una serie di piccolissime ombre. Potete vedere la differenza qui sotto, in un’altra prova.
L’ombreggiatura è evidente nella prima foto, sembra quasi che ci sia una forte grana, niente che non si possa sistemare in post produzione, come potete vedere nella seconda foto, senza perderci troppo tempo.
Altro problema, nella foto di apertura potete notare i riflessi sulla lente che risultano essere un po’ fastidiosi, devo capire meglio come eliminarli in fase di scatto.
Ho provato qualche scatto anche con il fondo nero, con un po’ più di difficoltà in quanto, a meno di non sottoesporre parecchio, lo sfondo scuro continua a notarsi di più rispetto a quello bianco, mantiene ancora dettagli che, in alcuni casi, sarebbe meglio non notare. Poi ovviamente dipende dal tipo di foto che volete fare.
Di sicuro si può fare di meglio, ma come prima volta, per il tempo impiegato e per i soldi spesi… sono assolutamente soddisfatto.
PROSSIMI PASSI?
Di sicuro la prima prova è andata bene, tutto però è perfettibile ed ho già una lista di cose da migliorare:
- L’ingombro: non avendo a disposizione uno spazio da poter utilizzare come “studio” casalingo, dovrò trovare il modo di rendere il box smontabile o richiudibile facilmente;
- Fissaggio delle pareti lucide: i punti della spillatrice vanno bene temporaneamente, la la carta forno è fragile, basta poco perché si rompa e non tenga più, oltre al nastro adesivo stavo pensando alla colla a caldo:
- Gli sfondi: i bristol vanno bene, ma devo trovarne di lucidi\lisci e di una lunghezza maggiore dei classici cartoncini che si trovano in libreria, magari anche qualche sfondo che dia l’idea del riflesso non sarebbe male.
- Trigger: con meno di 30 euro mi porto a casa un trigger (Trasmettitore e Ricevitore) che può eliminarmi il problema del secondo flash che scatta con i prelampi.
Naturalmente, se avete suggerimenti e consigli, sono assolutamente i benvenuti!