Lo stop motion è una tecnica che mi ha sempre affascinato.
Per chi non lo sapesse, lo stop motion o passo uno, è una tecnica cinematografica dove le riprese vengono effettuate un fotogramma alla volta, fra un fotogramma e l’altro si anima, manualmente, la scena. E’ una tecnica usata sopratutto nei film di animazione, dove vengono mossi i pupazzi, protagonisti del film, su scenografie riprodotte in scala. Gli “attori” vengono mossi, di volta in volta, con piccoli spostamenti in modo da simulare un movimento fluido una volta montati insieme tutti i fotogrammi.
La fluidità è data dal numero di fotogrammi scattati per ogni secondo di scena. Generalmente si parte da 24 fotogrammi al secondo che sono il numero di fotogrammi utilizzato al cinema. Significa che per ogni secondo di sono necessari 24 scatti con relativi movimenti dei personaggi. Un rapido calcolo e si scopre che per un film di 90 minuti possono servire quasi 130.000 fotogrammi!
Meno scatti al secondo si usano, più la scena risulterà “scattosa”. Ricordate il King Kong del 1933? Ebbene, il gorillone era animato in stop motion, con tecniche ovviamente antiche e, se ci fate caso, i movimenti non sono affatto fluidi.
Diversi famosi film di animazione sono stati girati con questa tecnica, solo per citare i più famosi: La sposa cadavere e Nightmare Before Christmas, entrambi di Tim Burton, regista che adoro.
Non è difficile capire che i tempi necessari per girare un film con questa tecnica sono molto lunghi, 60 secondi di scena vista al cinema non equivalgono a 60 secondi di effettivo girato ma a molti di più!
Il cinema però non è il solo ad usufruire di questa tecnica, non servono grosse e costose apparecchiature per creare uno stop motion in casa. Certo, non vi aspettate un risultato alla Coraline e la porta magica, a meno che non abbiate artisti che vi creino le sculture da animare e tanto, tanto, tanto tempo a disposizione, anche in post produzione.
Bastano una reflex, un cavalletto, tanta pazienza ed un po’ fantasia. Oltre a qualche software che vi può agevolare il lavoro.
Ne ho girato uno anche io, circa 6 minuti, con un frame rate (il numero di fotogrammi per secondo) molto più basso dei 24 canonici. Sono sempre più di 2000 foto e quasi un mese di lavoro, più o meno giornaliero.
Niente apparecchiature trascendentali, ho scattato con Nikon D7000 piazzata su un cavalletto.
Ho provato a cercare software gratuiti per stop motion, ma non ho trovato nulla di soddisfacente. Ho provato invece, ed è statp un grande aiuto, la versione Trial di Dragon Frame, uno dei prodotti di punta per quanto riguarda lo stop motion, almeno a livello “umano”, considerando che la licenza ha un costo sotto i $300.
Il software è eccezionale, è interfacciabile con la reflex, di conseguenza vedrete la scena inquadrata direttamente sul vostro monitor e, oltre a poter regolare le varie impostazioni della stessa, avete la possibilità di guardare, in trasparenza, il fotogramma precedente rispetto a quanto viene inquadrato in tempo reale, in questo modo potete valutare immediatamente se gli spostamenti degli oggetti che state effettuando sono corretti rispetto a quanto vi aspettate. Ovviamente c’è la possibilità di vedere un montaggio in tempo reale dei fotogrammi scattati e di correggere gli eventuali errori.
La version trial limita a 50 fotogrammi il singolo progetto, per ovviare a tale limitazione ho lavorato con una serie, infinita, di progetti.
Per montare il tutto ho dovuto cambiare software a causa della limitazione di Dragon ed ho usato la versione trial di Pinnacle Studio, questa era senza limitazioni per i 30 giorni di prova.
Personalmente ho usato un altro software, Toon Boon. Non è necessario né utile per uno stop motion a meno che non vogliate qualche animazione particolare. Viene usato dai disegnatori di cartoon, io, non essendo un disegnatore, l’ho usato in maniera vergognosa 🙂 per creare una piccola animazione all’inizio del video. A me ha aiutato parecchio, ma ovviamente non è la soluzione più veloce e comoda per chi sa disegnare… almeno credo 🙂
Vi lascio al video, buona visione!